Chiazze lillà dell’iris in fiore
mentre appassisce il gelsomino
e roggio occhieggia del suo colore
il digitale vicino a un pino,
dove si sciacqua l’acqua alla fonte
e il passerotto cinguetta di fronte
(forte mi brucia il bocciolo nascente
il tenero verde del lento abete,
dentro mi scotta l’atroce bellezza
d’un piccolo frutto, la psicoenergia
crescente, il lacerato assedio
dell’armonia carente,
questo finito abisso del niente,
l’immane cattiveria del mio io innocente).
lieve e delicata come gemma al risveglio.
Ombreflessuose
Ciao, Ombre. Rileggevo le tue parole. Intimorita? levità, delicatezza, gemma di una pianta. Parole che poi ripercorrono le tue poesie. Dovrei io essere intimorito. Dalla tua sensibilità, dalla chiave leggera, ma forte con cui apri le porte della vita. Io, intimorito dalla tua giovinezza e dalla tua sconosciuta e misteriosa bellezza. Io che credo di essere un ragazzo e guardo con stupore al dato anagrafico, sopraggiunto senza quasi che me ne accorgessi.
Mi piace molto; trovo interesante la dualità risolta dal periodo fuori parentesi che descrive e il periodo tra parentesi che mostra le riflessioni intime.
Sul piano formale poi la mancanza di metrica viene egregiamente surrogata dalle frequenti assonanze che creano una cadenza molto piacevole
eziodellagondola